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Migliori caffè storici, e non, a Torino | A spasso per caffè con I EAT Food Tours

espresso coffee machine

Quando dici Torino è un po’ come se pronunciassi tutto d’un fiato anche caffè. Caffè inteso come bevanda, certo, ma anche come luogo di degustazione.

Ebbene sì, questo sarà l’ennesimo blog sui migliori caffè storici –e non– di una città che proprio dell’Ambrosia Arabica ha fatto uno dei suoi punti di forza e tratti identitari.

I caffè storici, nello specifico, costituiscono tessere centrali del nostro tessuto socio culturale, avendo tra l’altro rappresentato parte integrante del Risorgimento Italiano.

Piccoli musei dal fascino rimasto immutato nonostante il correre del tempo, i caffè storici sono stati teatro di rivoluzioni socio antropologiche, artistico culturali e storico politiche dal Settecento sino ai primi decenni del Novecento.

Visitarli oggi significa immergersi in un ambiente prezioso, raffinato ed imponente e fermarsi a celebrare ed incorporare perle di memoria e di gloria.

Certo però non vogliamo tralasciare l’importanza di incorporare anche perle di bontà! E che bontà…

Ecco dunque che in questo blog vi presenterò alcuni dei miei favoriti fra i super famous, a cui aggiungerò un piccolo itinerario che include anche quelli più contemporanei, così da consegnarvi uno spaccato di Torino custode del caffè tra passato, presente e futuro.

A questo punto direi che, se siete pronti, possiamo andare. Venite con me, vi porto a spasso per i miei 10 caffè preferiti: 5 storici e 5 pop.

Se poi aveste voglia di saperne di più, il nostro Chocolate and Sweets Tour a Torino potrebbe essere l’esperienza ideale se siete amanti del caffè, del cioccolato e del mondo dolce a tutto tondo. Rigorosamente made in Turin.

Ma adesso pronti, partenza, via!

CAFFè STORICI A TORINO: TOP 5

BARATTI & MILANO

a cup of chocolate on a table with pastries

Caffè Storici. Baratti & Milano a Torino – Photo Credits: Baratti & Milano

Indiscutibilmente il mio personale numero 1 fra i caffè storici della città.

Baratti & Milano è la rievocazione dei fasti di una Torino declinata al passato e consegnata al presente.

Spalanca le magnifiche porte delle sue dolci prelibatezze nel 1848 e da allora prosegue inarrestabile, vincendo i cuori di visitatori e locals affezionati che se ne innamorano ogni volta sempre di più, cremino dopo cremino.

Sì perchè una delle signature firmata Baratti & Milano è proprio l’iconico cioccolatino cubico, la cui bontà è anch’essa elevata al cubo!

Tre strati di estasi, composti da una base di cioccolato al gianduja (ovvero cioccolato + pasta di nocciole d’Alba, per chi non fosse pratico) che sposa un cuore di pura pasta di nocciole e ricopre il tutto con un altro livello di godurioso gianduja. Mettiamola così, questo è il mini sandwich piemontese che non potete non assaggiare.

Di maestri cioccolatieri Torino ne vanta molti. Tuttavia, è questa è la mia personalissima opinione, il cremino Baratti è imBARATTIbile (scusatemi, non ho resistito :D)

Ma Baratti & Milano rappresenta per me anche il miglior luogo in cui gustare un cappuccino favoloso, con un altrettanto favoloso caffè.

A creare il più delizioso degli abbracci mattuttini, un morbidissimo cremoso cappuccino e la fragranza irresistibile delle brioche di pasticceria che sfavillano in un tripudio di squisitezza dietro le vetrine ottocentesche. Ebbene sì,  grande standing ovation anche per queste.

Tra l’altro, se non sapete cosa scegliere, vi suggerisco di provare la più tipica delle brioches piemontesi. Raccomando caldamente il  biciulan di Baratti, dalla classica forma a ferro di cavallo e ripieno di magnifica confettura all’albicocca; ad ogni modo, qualunque altra pasta sceglierete meriterà la la vostra attenzione… e devozione 🙂

In tutta onestà fatico davvero a trovare qualcosa che non sia assolutamente da assaggiare. Non a caso Baratti è per me al numero uno dei caffè storici ma direi anche dei caffè in generale per l’eccellenza dei prodotti e l’aulicità degli ambienti.

Chiudo questa ode suggerendovi di provare la loro paradisiaca pasticceria mignon, che rispetta in pieno i dettami della petit patisserie piemontese. E con un immancabile plauso alla location: con alcune delle regali vetrine in affaccio sulla strepitosa e luminosissima Galleria Sabauda. L’ingresso è su Piazza Castello, sotto i portici, dunque posizione centralissima. Cosa volere di più?

 

CAFFè AL BICERIN

a store front at day

L’ingresso del Caffè Confetteria Al Bicerin, Torino. Photo credits: Al Bicerin

Certamente il caffè per eccellenza in città e anche uno dei suoi simboli più rappresentativi, non solo dal punto di vista gastronomico. Ma procediamo per gradi.

L’apertura de Al Bicerin risale  al 1763, facendo di esso il caffè storico più antico della nostra bella Sabauda.

A onor del vero, però, a quel tempo il nome era un altro; si trattava infatti di un locale in cui l’acquacedrario Giacomo Dentis somministrava bibite, cioccolata calda e altre bevande.

Sarà solo a partire dai primi anni del 1800 che, passando il testimone ad una gestione interamente femminile, questo piccolo scrigno dal grande incanto inizerà a creare ricette dal fascino senza tempo, custodite ancora oggi gelosamente.

La ricetta più celebre prodotta, che fa rima con Torino (o Turin, per dirla in dialetto piemontese) si chiamerà proprio Bicerin  e,  visto lo strepitoso successo ottenuto, il suo nome sarà proprio quello con cui verrà ribattezzato il locale.

Ma dunque, che cos’è il Bicerin?

a bicerin from Turin that is on a table

Caffe Al Bicerin, Tavolo Cavour. Phot credits Al Bicerin.

Il Bicerin (piccolo bicchiere in dialetto) è una delizia a tre piani che celebra due ingredienti cardine per la nostra città: il caffè ed il cioccolato. Alla cui bontà si unisce quella di un ultimo strato di sublime crema di latte.

a couple drinking a glass of bicerin in Turin

Insieme a chef Abram, il giorno in cui decidemmo di avviare il nostro progetto di food tours and experiences a Torino. Grazie Bicerin, Grazie Caffè Al Bicerin per aver ispirato I EAT Food Tours 🙂

Già, detta così può non sembrare niente di fantasmagorico. Qualcuno potrà dire “E che sarà mai? Una specie di cioccolata con panna”.

Eppure se Dumas ne fu sedotto e abbandonato ed Hemingway inserì la bevanda nella lista delle cento cose da salvare nel mondo un motivo ci dovrà pur essere.

Senza dimenticare Umberto Eco, che qui scrive alcune pagine della sua celeberrima opera “Il nome della rosa”, ispirato tanto dal compatto splendore del locale e dalla a location, quanto dal Bicerin, naturalmente.

Malgrado esistano innumerevoli versioni della bevanda di Torino, la segretissima ricetta proposta da Al Bicerin rimane per me, e probabilmente per i più,  la migliore in assoluto. Qui al primo sorso capirete dove risiede la magia. Ma io non lo svelo, così, per quelli che ancora non lo hanno assaggiato, non spoilero la sorpresa.

Vi offro solo una piccola tip per gustare al meglio questa squisitezza in tre strati: vietato aggiungere zucchero o mescolare gli ingredienti (poi per carità, se vi va fatelo pure, eh).

Se sarete fortunati da trovare posto al celeberrimo tavolo Cavour, potrete fare un selfie con lo statista e gourmandise che giocò un ruolo fondamentale durante il processo di unificazione. E che qui Al Bicerin era un cliente affezzionatissimo. Il suo tavolo è nel corner a sinistra, appena all’ingresso. Ma non potrete mancarlo visto che c’è affissa la sua immagine in corrispondenza.

Ad ogni modo, che vi accomodiate ai tavoli ottocenteschi, fra ampolle ripiene di squisitezze dai mille colori e illuminati da una timida candela, o vi sediete nel dehoor esterno, che è una perla incastonata nella piccola splendida Piazzetta della Consolata, dinanzi al santuario omonimo, potrete assorbire tutto l’incanto di un luogo che continua a viaggiare a braccetto con Torino da quasi due secoli.

 

 

CAFFETTERIA DEL PALAZZO REALE DI TORINO

a group of people sitting at a table in front of a window

Un paio di anni fa noi di I EAT Food Tours abbiamo realizzato un piccolo documentario sui nostri luoghi del cuore a Torino, che è stato trasmesso in occasione di un grande evento virtuale realizzato per Adobe India. In foto vedete una me che si prepara a registrare.

La caffetteria di Palazzo Reale di solito non viene menzionata nella lista dei caffè storici della città perchè rappresenta una realtà storica ma recente.

Mi spiego meglio. Circa un decennio fa, a seguito di poderosi lavori di restauro, i locali dell’antico Servizio di Frutteria di Palazzo Reale, dimora storica di Casa Savoia, prendono nuova vita.

Utilizzata sin dal 1700 come luogo di raccolta delle porcellane e della frutta, così come suggerisce il nome, La Frutteria apre le porte al pubblico e si trasforma in luogo d’eccezione in cui poter gustare un caffè ammirando la volta affrescata del 1846 e circondati dalle porcellane pregiate, i servizi d’argento e le teiere della Real Casa Savoia – tutto ancora custodito nei magnifici arredi originali.

In sole due parole: puro incanto. Se all’incanto dello sguardo volete poi abbinare anche quello del gusto, seguite il mio consiglio.

Ordinate la loro cioccolata calda, densissimissima e per questo come piace a noi, e non mancate di aggiungere la loro superba panna montata: sono da nirvana, o giù di lì!

Superfluo dire che dopo una visita a Palazzo Reale, con tanto di gentile passeggio fra imperdibili giardini reali, vorrete sentirvi like Royals, dunque quello sarà il luogo adatto a voi.

PFATISCH

a store inside of a building

Nome impronunciabile, sosta imprescindibile.

Che siate di Torino, visitatori di passaggio o esploratori del gusto, fermatevi a rendere omaggio a questo trionfo di Liberty e Art dèco che ci delizia con la sue creazioni leggendarie dal 1921.

Da Pfatisch arredi interni e vetrine esterne sono rimasti gli stessi da allora, il che rappresenta un unicum in città.

Ed è proprio qui che fra banconi in marmo di Carrara, specchiere e piani di cristallo fanno sfoggio di scioglievole delizia barrette di cioccolato dall’inconfondibile logo Pfatisch accanto a miriadi di altre squisitezze.

Tra i pezzi forte che contraddistinguono Pfatisch sin dagli arbori troviamo il leggendario Festivo e la meringata al cioccolato.

A proposito di cioccolato, noi torinesi da tempo coltiviamo il sogno di possedere un museo del cioccolato.

Ebbene, confidiamo in Pfatisch, che a questo progetto sta lavorando da svariato tempo. Il caffè pasticceria possiede ancora i suoi macchinari del Novecento, perfettamente funzionanti, ma per ovvie ragioni non più in uso.  La magia di questi macchinari? Sono tutti attaccati ad una puleggia che le fa muovere, un po’ come se fossero dei mulini del cioccolato!

Che dire: noi  di I EAT Food Tours non vediamo l’ora di vederli e di rendere il nostro Chocolate and Sweets Tour ancora più speciale ed interessante.

Se 50 diverse praline di cioccolato, barrette delle più svariate, lievitati, torte e piccola pasticceria non sono abbastanza, perchè voi siete più amanti del salato d’autore, non temete. Pfatisch vanta infatti una gustosissima collezione di ben ottanta diversi salatini, dunque tenete in considerazione una sosta aperitivo.

Qui è un po’ come dire go big or go home, praticamente. Ci piace!

Tra l’altro, per coloro che fossero in visita a Torino, Pfatisch si trova a cinque minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, dunque perchè non pensare ad un dolce arrivederci facendo tappa qui? Sarà uno dei motivi per cui vorrete tornare.

PLATTI

a group of people having a coffee on a counter

Scorci di Platti all’ora di punta. Photo credits: La Stampa Torino

A Platti sono in qualche misura legata da un punto di vista affettivo. E qui concedetemi lo spazio di una necessaria intro, così vi spiego perchè.

Ho frequentato il ginnasio al Liceo Classico Massimo D’Azeglio, fondato nel 1882.

Noto da sempre per essere per lo più popolato dai rampolli della Torino bene, dell’alta borghesia e anche da numerose famiglie aristocratiche – per inciso, io non appartenevo ad alcuna delle suddette categorie –  il D’Aze, così come chiamato da chi lo frequenta, nel corso della sua storia è stato scelto da numerosi studenti dal grande acume che avrebbero in seguito assunto un ruolo di spicco nel panorama storico politico e culturale del nostro paese.

Per citare solo alcuni dei nomi più significativi: Primo Levi, Norberto Bobbio, Luigi e Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Natalia Ginzburg…

Ebbene, queste menti brillanti e creative erano solite fare sosta da Platti.

Anzi, per dirla meglio, avevano fatto di questo caffè il loro luogo di ritrovo per conversazioni intellettuali, economiche e politiche. Alcuni avrebbero posto le basi di pensieri e movimenti filosofico-letterari che studiamo ancora oggi. Altri quelle di futuri imperi chiamati Fiat e Lavazza.

Ebbene, Platti era ed è tutt’ora ad un passo dal liceo, dunque da adolescente innamorata della scrittura e con tanti sogni nel cassetto, ogni tanto, timidamente, mi concedevo un cappuccino al bancone, immaginando di essere tornata indietro nel tempo e che l’editore Einaudi fosse lì seduto a leggere il prossimo libro da pubblicare. Fantasticando che fosse il mio.

Fantasticare da Platti è semplice. Si tratta di un luogo così spettacolare! Il solo caffè storico della città che, attraverso i suoi arredi e i suoi spazi,  sintetizza e fonde insieme tre epoche differenti.

La sala pasticceria rimanda al ricercato arredo Luigi XVI della allora famosa ditta Valabrega. Poi abbiamo gli Anni Venti che continuano a vivere nella sala caffè e nel bancone bar. Ultima non ultima è l’era del Decò con cenni razionalisti, che ritroviamo nell’altra sala creata dopo il 1930.

Detto ciò, al di là della mia nota affettiva, sono sincera quando vi suggerisco caldamente di concedervi questo speciale mini tour a spasso nel tempo. Scegliete il tavolo che più vi piace, ordinate la loro iconica Torta Platti e lasciatevi ispirare…

CAFFè POP A TORINO: TOP 5

a kitchen with a pot on a table

Ed ora veniamo ai caffè pop della città.

Per pop intendo quelli che si posizionano sul mercato come luoghi svincolati dal modo tradizionale di intendere i caffè, o bar, all’italiana. Ed anche il caffè come bevanda in sè.

Sono quelli che, rispettando i principi Slow Food, credono e producono un caffè buono, pulito e giusto.

E sono anche quelli che spesso studiano un ambiente alternativo, talvolta frutto di collisioni artistiche interessanti, che poi vanno tutte a convergere in una tazza di caffè speciale… e specialty.

La breve lista che trovere qui in basso vi farà infatti esplorare 4 specialty coffees di Torino, +1 che è una piccola ma interessantissima variazione sul tema.

Gli specialty coffee a Torino sono una realtà giovane e in espansione. Al momento ne esistono solo quattro in città, ma credo in un florido sviluppo del concept, visto il crescere degli esperti del settore, coffe lovers e connoissuers sempre più coinvolti dallo studio e ricerca del caffè.

Curiosi di scoprire i miei 5 coffee pop? Venite con me.

 

MARA DEI BOSCHI

a person sitting on a bench in front of a building

Il look esterno di Mara dei Boschi in Piazza Carlina. Photo credits: Mara dei Boschi

Prima di conoscere la realtà MdB, pensavo che Mara fosse il nome della fondatrice.

No, l’idea della graziosa e deliziosa fragolina di bosco da cui prende il nome il concept non mi aveva proprio sfiorata… Poi ho visitato la loro sede in Piazza Carlina, assaggiato il loro gelato, il loro cioccolato e, ultimo non ultimo, il loro caffè ed allora ho visto Mara come una sorta di fata dei boschi dai molti talenti, amante di alcuni dei foods not foods più apprezzati al mondo.

Mara dei Boschi è nota ai più per un gelato da Le mille e una notte, pluri premiato e pluri amato. Tuttavia, ed è proprio il caso di dirlo, oltre al gelato c’è di più.

E infatti c’è il cioccolato, realizzato dalle mani sapienti di Martina, co-founder del brand. Tra le signature di Mara dei Boschi Chocolate, non lasciatevi sfuggire le iconiche pillole.  Regalano davvero istanti di contemporaneo idillio del gusto. Sono divertenti, spiazzanti e arrivano con tanto di foglietto illustrativo. Non vi dico altro: andatele ad assaggiare e sfoggiatele durante una serata con gli amici.

Chocolate Tour I EAT Food Tours Turin

Le pillole e i vari cubi di MdB. Foto tratta da uno dei Chocolate Tours offerti da I EAT Food Tours Turin

Ma veniamo al caffè. Nel 2020 Mara dei Boschi debutta con Ialty, facendosi strada lungo il sentiero degli specialty coffees . Riccardo Ronchi, founder di Mara dei Boschi, apre insime ad altri soci  la prima micro roastery a Barolo. Già, nel cuore pulsante delle eccellenze eno gastronomiche, ecco che accanto al re dei vini, e a molto altro, oggi potrete anche concedervi un viaggio intorno al mondo dentro ad una tazza di caffè specialty. Lasciatevi guidare dai coffee specialists del brand e scegliete la mono origine che fa per voi tra Brasile, Burundi, Colombia, Rwanda e Timor Leste.

La sede di Barolo è intima e appartata. Il cortiletto nascosto è una gemma e gli spazi interni sono accoglienti e di design. Quella di Piazza Carlina gode di una posizione che è una chicca. Chi è di Torino non può non amarla e chi vi si trova per la prima volta non potrà che farsi sedurre dal fascino del luogo e dalla magia della triade speciale caffè/cioccolato/gelato – scegliete voi in quale ordine – firmati da Mara.

 

ORSO LABORATORIO CAFFè

a group of glasses on a table

Orso Laboratorio Caffè. Photo Credits: Orso

Un nome, una garanzia. Difficile trovare un torinese, che sia anche coffee lover doc, che non conosca e frequenti Orso.

A due passi dal vivace mercato di Piazza Madama Cristina, nel quartiere multi etnico di San Salvario, questo Laboratorio del caffè vi ammalierà per i suoi spazi vintage quirky e vi sorprenderà con un’Ambrosia Arabica di cui sarete ben presto consapevoli ed happy addicted.

Orso è un concept pazzesco, curato in ogni minimo dettaglio da una direzione artistica che ha costruito la più stravagante e al contempo accogliente delle tane.

Dagli ambienti, alle tazze con un logo illuminato ai caffè selezionati… tutto è lì pronto a sollecitare e solleticare i vostri sensi, incluso il sesto.

Tra i luoghi di provenienza del loro nettare divino abbiamo Chapas, l’Everest, il Kilimangiaro, GiamaicaRwanda le isole dell’Indonesia e molti altri.

Metodi di estrazione: praticamente tutti.

COSTADORO SOCIAL COFFEE FACTORY

a kitchen with a table in front of a store

Costadoro viene al mondo nel 1890 ed è uno dei coffee brand storici della città di Torino. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti… o di caffè, per restare in tema. Nel 2018 il brand inaugura uno spazio multi esperienziale dedicato agli amanti del caffè. Nasce Costadoro Social Coffee Factory e prende posto negli affascinanti spazi di Palazzo Bricherasio, nel cuore di Torino.

Definito il fiore all’occhiello del brand dall’AD Costadoro, questa Mecca dei caffè specialty offre un’amplissima scelta di mono origine che potrete degustare con il metodo di estrazione che fa per voi tra: Espresso, Filtro, Chemex, French Press, V60, Clever, Aeropress, Cold Brew, Syphon Moka, Napoletana.

GOCCE IN ROASTERY DI GOCCE di CIOCCOLATO

a man standing in front of a coffee roaster

Photo credits: Gocce in Roastery

Siamo alla periferia nord di Torino. Nel 2002 Maurizio Galiano e Ivano Baiunco aprono la pasticceria Gocce di Cioccolato.

Qualche anno più tardi, inseguendo un sogno e coltivando con studio e ricerca una passione in comune, i due danno avvio a Gocce in Roastery, una micro torrefazione di specialty coffees che è oggi fra le più apprezzate in città. Non solo, nel 2017 Maurizio e Ivano decidono anche di co-acquistare, insieme ad altri 28 soci, una piantagione in Honduras, al fine di rendere completamente trasparente e sostenibile l’intera filiera, sotto il profilo economico, ambientale, sociale e qualitativo,

Nel loro caffè pasticceria di Via Stradella a Torino servono un’Arabica di pregio che proviene direttamente dalla loro piantagione. Accanto all’espresso standard è naturalmente possibile scegliere diversi metodi d’estrazione.

DOPO CAFFè

a group of people performing on a counter

Quanto ci piace a noi di I EAT Food Tours questo posticino-ino-ino a due passi dal lungo Po e dalla Gran Madre? Tanto, tanto!

Dopo Caffè vuol dire Napoli a Torino. Se siete amanti del caffè deciso, intenso, bollente, prorompente, insomma…Napoletano, non cercate altrove perchè non troverete alcunchè di simile e così squisito. In aggiunta, una vasta scelta di pasticceria partenopea d’eccellenza, in cui primeggiano, neanche a dirlo, le intramontabili e super crunchy sfogliatelle.

In soli 12 metri quadri, i napoletanissimi proprietari hanno creato non solo il bar più piccolo di Torino  ma anche un punto di riferimento per gli amanti del caffè, che in questo caso è firmato Kenon. Del resto si sa che nella botte piccola c’è il vino buono! Vino d’Arabia, in questo caso.

Il caffè dalle tinte blu petrolio è molto elegante e il dehoor esterno, gettonatissimo, una vera chicca perchè si trova in una strada boutique, come la definisco io. Ovvero Via Monferrato, che è pedonale, bellissima e ricca di botteghe d’autore in cui fare i vostri acquisti speciali, per poi rifocillarvi da Dopo Caffè.

Tra l’altro, per chi non fosse pratico del quartiere Borgo Po, questa zona di Torino nasconde moltissimi tesori, dunque vi consiglio di ritagliarvi una giornata e di partire all’esplorazione. Se volete organizzare qualcosa di speciale, contattatemi pure e sarò felice di realizzare un itinerario fra saperi e sapori molto appetitoso.

PER CONCLUDERE…

Siamo arrivati ai titoli di coda. Spero la lettura di questo itinerario per coffee lovers and more vi abbia intrattenuto con piacere e vi abbia reso curiosi di venire a Torino se ancora non ci siete stati e di ritornarci, se l’avete amata. Per chi già la vive, ricordatevi di quanto è bella e buona e non datela mai per scontata, che poi si offende.

Fatemi sapere la lista dei vostri preferiti e condividete nuovi caffè se vi va.

Inoltre, passate a seguirci sui nostri canali social, Instagram e Facebook @ieatfoodtours per restare aggiornati sulle novità in corso.

Al prossimo caffè,

Cecilia

Note sull’Autrice

Cecilia Puca è sociologa di professione, ricercatrice per passione e  storyteller per vocazione. Innamorata delle storie buone da mangiare e da sempre affascinata dal multiverso enogastronomico, nel 2018 dà vita ad I EAT. Food Tours and Events a Torino. Da allora disegna itinerari del gusto ed eventi culturali e culinari rivolti ad una audience internazionale. Il suo è un approccio olistico multidisciplinare, che pone al centro le emozioni, le riflessioni, la componente creativa e la fruizione di esperienze ad alto contenuto immersivo ed empatico che mantengono il filo rosso del cibo e della condivisione.